Negli ultimi tempi ho comprato CD e merchandising proveniente soprattutto da piccole etichette: Jolly Roger, Minotauro, Pure Steel, HRR, Cruz del Sur… Potete vedere una rumorosa rappresentanza nell’immagine qua sopra.
Un gesto che non mi rende migliore, ovviamente, proprio perché potevo permettermelo: cosa c’è di grandioso nel fare qualcosa che era in tuo potere fare? Nulla. Ma nutro enorme rispetto e un profondissimo senso di riconoscenza nei riguardi dei musicisti che mi permettono di provare certe sensazioni, per cui mi pare doveroso sostenere loro e quelli che fungono da intermediari, specie in un periodo nel quale tutta la musica soffre per i concerti fermi.
Ci sarebbe molto da dire sull’eccessiva importanza, a livello di bilanci, che i concerti hanno assunto dopo il crollo delle vendite della musica fisica. O sul benaltrismo col quale certi pseudo-fan da un CD all’anno (due, quando i Metallica pubblicano qualcosa) legittimano oggi le proprie scelte, ché tanto adesso c’è Spotify e i suoi innumerevoli, fantasmagorici spiccioli.
Io sono troppo “vecchio” per rinunciare alla ritualità con la quale sono cresciuto. Inoltre ho tre HI-FI ai quali dare un senso: finché mi sarà possibile, musica fisica a manetta. E supporto all’underground.
Questa cosa era giusta trent’anni fa, per me: non vedo per quale motivo non dovrebbe esserlo oggi.
Ognuno si tenga stretto gli ideali che gli permettono di attraversare la vita con un po’ di serenità, se ce li ha. Io, ai miei, non rinuncio di sicuro.